Enrico Teodorani fa il suo esordio nel fumetto giovanissimo, negli anni Ottanta, approdando alla sua prima pubblicazione professionale con la Edifumetto di Renzo Barbieri, con uno stile inizialmente molto influenzato da disegnatori come Sandro Angiolini, Bruno Marraffa e Franco Tarantola.
Fin dai primi lavori appare subito chiaro che l'immaginario fantastico di Teodorani è debitore non solo della passione per il fumetto e per la letteratura, ma anche per il cinema, in particolare per alcuni film visti da bambino, come ad esempio Frankenstein contro l'Uomo Lupo, pellicola del 1943, di cui dirà: "se non ci fosse stata la visione di questo film in tenera età, non sarebbero nati, più tardi, molti dei miei vecchi fumetti horror dove ho fatto mio il concetto di "All Monsters Together!" sviluppato dalla Universal negli anni Quaranta [...]".
Negli anni Novanta crea la bionda eroina western Djustine, che diventerà il suo personaggio più noto.
Partito come autore "cult" conosciuto solo da una ristretta cerchia di appassionati, col tempo la sua fama cresce, tanto che, qualche anno più tardi, in un suo articolo intitolato "Il Tarantino dell'Eros" lo scrittore e critico Paolo Motta scriverà: "Tra i molti validi autori del fumetto erotico contemporaneo ne esiste uno che ha finito per imporsi come un rinnovatore del genere. Si tratta di Enrico Teodorani, [...] capace di emergere dall'ambito amatoriale e underground, guadagnandosi una vasta schiera di fan tanto in Italia, quanto all'estero".
Pur nascendo come autore completo, col tempo comincia a occuparsi prevalentemente delle sole sceneggiature (creando una sua "factory" di artisti, la B-Brand Comix), fino alla decisione di abbandonare del tutto il fumetto per dedicarsi alla narrativa.
Dopo anni di inattività è tornato occasionalmente a realizzare brevi storie a fumetti dove, come fa notare lo scrittore e fumettista Giorgio Sangiorgi, "realtà, sogno e creazione artistica si fondono indissolubilmente" e dove "diafana, eburnea, quasi fatta di burro, [...] appare Francesca [...]. Corvina come una vampira, prosperosa, [...] Francesca è la moglie e musa ispiratrice di Teodorani, [...] protagonista spesso impotente di queste storie torbide e spaventose [...]".