"Racconti scritti benissimo, incalzanti, ti prendono fino alla fine. Intrisi del sapore tipico della leggenda popolare, sono anche molto cinematografici. Richiamano il Pupi Avati de "La casa dalla finestre che ridono" e certe indimenticabili pagine felliniane".
Stefano Andrini, giornalista e scrittore
Dopo aver abbandonato il fumetto, dal 2013 Enrico Teodorani si è dedicato alla narrativa, con una predilezione per racconti ambientati nella Romagna rurale del Novecento.
L'unico vero personaggio seriale che di tanto in tanto rispunta in questa sua narrativa è Teodoro Teodorani detto "Durìn", liberamente ispirato all'omonimo prozio dell'autore, protagonista del romanzo breve Nero romagnolo (pubblicato dalla EF Libri nel 2014) e di una miriade di racconti prima apparsi su riviste letterarie e antologie di svariarti editori e poi raccolti in volumi dalla EF Libri (Romagna a mano armata, Incubi rurali) e dalle Edizioni Scudo (Gotico romagnolo, Durìn), racconti in cui lo si vede di volta in volta reduce della Seconda Guerra Mondiale, sicario, ladro e infine contadino, ma sempre pronto a farsi coinvolgere in qualche situazione criminale o di pericolo, e tutto questo attenendosi comunque, a suo modo, a un rigoroso codice morale.
Più noti sono però i racconti fantastici e dell'orrore di Teodorani, dove l'autore rivendica per una regione di solito associata al mare e all'estate come la Romagna un aspetto tenebroso, "gotico".