Durìn

"Un reduce di guerra, Durìn, ritorna nella sua Romagna ancora in mano ai fascisti e incontra una sua vecchia fiamma, Teresa, che non aveva mai dimenticato. Questo incontro per entrambi potrebbe significare la salvezza o la rovina. A deciderlo sarà il piombo, quando il verde della campagna si tingerà di rosso sangue."
      Dalla quarta di copertina del romanzo breve Nero romagnolo

Teodoro Teodorani detto "Durìn", ispirato all'omonimo prozio dell'autore, è il primo vero personaggio seriale sviluppato da Enrico Teodorani nella sua narrativa, protagonista di un romanzo breve, Nero romagnolo, scritto nel 2013 ma uscito nel 2014, e di una serie di racconti noir "rurali" ambientati nella Romagna del Novecento e pubblicati dal 2013 in poi, dove lo si vede di volta in volta reduce della Seconda Guerra Mondiale, ladro, sicario e infine contadino, ma sempre pronto a farsi coinvolgere in qualche situazione criminale o di pericolo, e tutto questo attenendosi, a suo modo, a un rigoroso codice morale.
Nel corso di un'intervista concessa al giornalista, critico e scrittore Umberto Pasqui, che collocava i racconti del Ciclo di Durìn in una linea controcorrente, battuta da pochi, l'autore rispondeva così: "In realtà, per quanto riguarda il panorama letterario italiano, non credo che il noir con nomi e ambientazioni provinciali sia un sentiero battuto da pochi, credo anzi che sempre più scrittori "di genere" si stiano spingendo in questa direzione. Quello che però differenzia il mio lavoro da quello di altri autori credo si possa riassumere in quattro punti: l'ambientazione quasi esclusivamente rurale e "povera", il fatto che il protagonista chiamato a risolvere le cose non sia un "esterno" che guarda alla realtà in cui si muove da "alieno", l'assenza totale nella narrazione di autorità costituite come la polizia o la magistratura, che non vengono citate se non incidentalmente, e, soprattutto, il rifiuto quasi totale della "detection"."