Dal catalogo Eros Comix / Fantagraphics n. 38 estate 2007
Enrico Teodorani fa il suo esordio nel fumetto giovanissimo, negli anni Ottanta, approdando alla sua prima pubblicazione professionale con la Edifumetto di Renzo Barbieri (e poco dopo anche con la Ediperiodici di Giorgio Cavedon), con uno stile inizialmente molto influenzato da disegnatori di fumetti tascabili per adulti come Sandro Angiolini (e il suo assistente Franco Tarantola), Leone Frollo, Magnus, Bruno Marraffa, Angelo Maria Ricci e Giovanni Romanini.
Fin dai primi lavori appare subito chiaro che l'immaginario fantastico di Teodorani è debitore non solo della passione per il fumetto e per la letteratura, ma anche per il cinema, in particolare per alcune pellicole viste da bambino, come ad esempio Frankenstein contro l'Uomo Lupo, pellicola del 1943, di cui dirà: "se non ci fosse stata la visione di questo film in tenera età, non sarebbero nati, più tardi, molti dei miei vecchi fumetti horror dove ho fatto mio il concetto di "All Monsters Together!" sviluppato dalla Universal negli anni Quaranta". Teodorani infatti, specie nelle sue prime produzioni fumettistiche sexy-horror, mette insieme, in singole storie, apparizioni di più mostri classici come appunto il mostro di Frankenstein e l'Uomo Lupo, ma anche Dracula, la Mummia, il Fantasma dell'Opera, il Gobbo di Notre Dame, Jekyll & Hyde, per non parlare di orde di zombi famelici risorti dalle tombe, sensuali vampire discinte e creature lovecraftiane emerse dagli abissi del tempo.
Parallelamente a questo, per un po' è anche leader, bassista e cantante di due rock band underground: The Vets (formati con due compagni di liceo negli anni Ottanta) e i Metallo Pe(n)sante (formati nel 1990 e sciolti nel 1994).
Negli anni Novanta Teodorani crea la bionda eroina western Djustine, che diventerà il suo personaggio più noto.
Partito come autore "cult" conosciuto solo da una ristretta cerchia di appassionati, a poco a poco la sua fama cresce, tanto che, qualche anno più tardi, in un suo articolo intitolato "Il Tarantino dell'Eros" lo scrittore e critico Paolo Motta scriverà: "Tra i molti validi autori del fumetto erotico contemporaneo ne esiste uno che ha finito per imporsi come un rinnovatore del genere. Si tratta di Enrico Teodorani, [...] capace di emergere dall'ambito amatoriale e underground, guadagnandosi una vasta schiera di fan tanto in Italia, quanto all'estero".
Pur nascendo come autore completo, col tempo comincia a occuparsi prevalentemente delle sole sceneggiature, affidando i disegni a collaboratori (creando una sua "factory" di artisti, la B-Brand Comix), fino a giungere alla decisione di abbandonare del tutto il fumetto per dedicarsi alla narrativa, con una predilezione per racconti ambientati nella Romagna rurale del Novecento, in cui talvolta torna come unico vero personaggio seriale Teodoro Teodorani detto Durìn, liberamente ispirato all'omonimo prozio dell'autore, protagonista di un romanzo breve, Nero romagnolo, scritto nel 2013 ma uscito nel 2014, e di una serie di racconti (pubblicati a partire dal 2013 su antologie di svariati editori e poi raccolti in volumi dalla EF Libri e dalle Edizioni Scudo), dove lo si vede di volta in volta reduce della Seconda Guerra Mondiale, ladro, sicario e infine contadino, ma sempre pronto a farsi coinvolgere in qualche situazione criminale o di pericolo, e tutto questo attenendosi, a suo modo, a un rigoroso codice morale.
Particolarmente noti sono i racconti fantastici e dell'orrore di Teodorani, che il giornalista e scrittore Stefano Andrini così descrive: "racconti scritti benissimo, incalzanti, ti prendono fino alla fine. Intrisi del sapore tipico della leggenda popolare, sono anche molto cinematografici. Richiamano il Pupi Avati de La casa dalle finestre che ridono e certe indimenticabili pagine felliniane".
Dopo diversi anni di inattività, Enrico Teodorani è tornato occasionalmente a realizzare brevi storie a fumetti dove, come fa notare lo scrittore, saggista e fumettista Giorgio Sangiorgi, "realtà, sogno e creazione artistica si fondono indissolubilmente".

